Lastre Tralicciate

Fasi di costruzione
La preparazione dell’impalcato, la puntellazione provvisoria, lo stoccaggio, la movimentazione e la posa in opera

In fase di posa in opera occorre allargare la casseratura della piattabanda o prevedere un piano d’appoggio a lato della trave, se sporgente, in modo da garantire alle lastre una monta sufficiente (di solito 5 cm). Nel caso di appoggio su una struttura in muratura, bisognerà regolarizzarne la superficie con un getto di malta.

Per quanto riguarda la distanza ed il numero dei puntelli provvisori da utilizzare nella posa delle lastre è necessario tener conto delle indicazioni fornite sulle tavole di posa dei manufatti fornite dalla GARDONI s.r.l., che riportano le caratteristiche della puntellazione, indicate sulla tavola esecutiva di posa, da adottare a seconda del tipo di alleggerimento utilizzato e del peso proprio del solaio in opera. Se è stato effettuato un calcolo in autoportanza occorre prestare particolare attenzione nella realizzazione delle zone di appoggio delle testate in quanto dovranno sorreggere le sollecitazioni statiche e dinamiche innescate dalla fase di posa e di getto del calcestruzzo.

Nel caso in cui non sia possibile posare le lastre in opera prelevandole direttamente dal mezzo di trasporto, occorrerà accatastare le stesse seguendo alcuni particolari accorgimenti. La superficie di appoggio deve essere livellata accuratamente, dopodiché occorre posizionare dei traversi con interasse di 120-140 cm lasciando al massimo 40 cm di sbalzo in corrispondenza delle testate delle lastre. Dopo aver posizionato la prima fila di lastre, occorre sistemare sui tralicci in corrispondenza dei nodi (saldatura tra barra superiore e staffatura) e solo nel caso in cui l’altezza del polistirolo sia inferiore all’altezza del traliccio, dei listelli sui quali appoggiare la fila successiva e così via, fino ad un massimo di 10 file.

Per la movimentazione si utilizzerà un bilancino a quattro ganci legato ai nodi dei tralicci e rispettando sempre le indicazioni fornite della ditta produttrice relativamente alle massime distanze tra gli agganci applicabili.

Generalmente l’armatura resistente al momento positivo è posizionata in corrispondenza del traliccio ed inserita nella soletta in calcestruzzo della lastra. Nel caso di forti sollecitazioni o quando è richiesto che il solaio presenti una certa resistenza al fuoco, è possibile posizionare delle barre aggiuntive al di sopra della lastra. Tali barre saranno rese collaboranti in seguito al getto di completamento della nervatura. L’armatura aggiunta dovrà essere considerata, in fase di calcolo, con copriferro differente rispetto a quella delle barre di confezione.

Le nervature laterali possono anche essere armate in maniera diversa da quelle centrali in modo da ottimizzare la resistenza agli sforzi, considerando anche il fatto che, accostando due lastre, si ottiene il raddoppio della nervatura laterale.

Gli spezzoni negativi vengono posizionati nelle nervature, secondo le direttive fornite dal calcolo dell’impalcato. Nel caso in cui le armature inferiori delle lastre non sporgano a sufficienza dal manufatto e non si ancorino alla struttura portante (travi o muri), è indispensabile inserire agli appoggi degli spezzoni aggiuntivi, chiamati barre di ammaraggio, resistenti alla sforzi di taglio.

Il posizionamento delle lastre avviene seguendo gli schemi di montaggio, in modo da ottimizzare i tempi e le risorse necessarie al montaggio dell’impalcato.

All’interno degli elaborati tecnici vengono riportate le sigle di ogni lastra che trovano poi corrispondenza sugli elementi accatastati sui mezzi di trasporto (quando risulta possibile in fase di carico delle lastre). Il carico di questi ultimi avviene in ordine inverso rispetto a quello di posa in opera in maniera da facilitare il montaggio dell’impalcato.